Alcune ricerche hanno mostrato che il 10% dei soggetti non portatori di lenti a contatto soffre di occhio secco, in particolar modo sopra i 50 anni, quando raggiunge il 25%, in seguito a situazioni ormonali particolari come la menopausa. Inoltre, l’80% dei portatori di lenti a contatto soffre di sintomi da occhio secco e il 40% delle persone che ne sospendono l’uso segnala proprio la secchezza come principale causa.
L’occhio secco è anche definito “disordine del film precorneale”, in conseguenza a deficit di produzione o eccessiva evaporazione del film lacrimale.
La sindrome da occhio secco è essenzialmente una insufficienza del film lacrimale, di tipo qualitativo o quantitativo, che porta all’aumento di osmolarità anche sino a superare il normale valore di 311mOsm/L. Questo è causato dalla diminuzione di acqua con conseguente aumento di concentrazione di soluti, sodio e potassio.
Sono state identificate due differenti cause di occhio secco: la scarsa distribuzione di film lacrimale, dovuta alla carente produzione o all’incapacità di ridistribuzione per ammiccamento, e l’eccessiva evaporazione.
La scarsa distribuzione di film appare nella disfunzione delle ghiandole lacrimali, con ridotta produzione di film lacrimale. La secrezione lacrimale può essere diminuita da tutte quelle condizioni di ridotta sensibilità corneale come il diabete, l’herpes zoster e la chirurgia che comporti incisioni o ablazioni di nervi corneali. L’invecchiamento provoca la riduzione di secrezione secondaria, assieme alla sensibilità corneale ed alla funzionalità delle ghiandole di Meibomio.
L’occhio secco da evaporazione si manifesta quando c’è una normale produzione di film ma c’è una perdita lacrimale dovuta all’eccessiva evaporazione. Ciò può avvenire anche per la perdita di qualità dello strato mucoide, che possiede qualità di tipo anti-evaporativo poiché trattiene la parte acquosa, mentre la parte lipidica delle lacrime è evaporativa. La maggiore evaporazione può anche essere causata da blefarite cronica, che porta a disfunzione delle ghiandole di Meibomio.
Un ulteriore importante fattore è l’ammiccamento: se incompleto, causa un’evaporazione significativa già con apertura della rima di 10 mm.
I sintomi tipici della sindrome da occhio secco includono fotofobia, prurito, sensazione di corpo estraneo, sensazione continua di sabbia, affaticamento, secchezza. I sintomi si accentuano nella fascia diurna, tuttavia, ci sono casi in cui i soggetti lamentano sintomi peggiori al mattino appena svegli, in quanto la quantità di lacrime prodotte durante il sonno è di molto inferiore e il loro ricambio è rallentato. Il più comune segno è comunque quello dell’occhio “rosso”.
Diverse strategie sono state proposte al fine di alleviare i sintomi associati: cambio di materiale delle lenti a contatto e soluzioni quando associati a porto di lenti a contatto, uso di lacrime artificiali, aumento dell’umidità ambientale e riduzione del drenaggio lacrimale bloccando i puntini lacrimali o aumentando la pulizia del margine palpebrale.
Generalmente, la sindrome da occhio secco è trattata in modo topico, abbassando l’osmolarità attraverso l’uso di lacrime artificiali, può tuttavia essere anche avanzata una terapia di tipo nutrizionale.