Il testo può apparire sfuocato o deformato in presenza di problematiche visive o visuo-percettive

Il testo può apparire sfuocato o deformato in presenza di problematiche visive o visuo-percettive.

A livello visivo, la lettura è operata grazie ad una serie di abilità neuro-muscolari e visuo-percettive: oculomotorie (saccadi), di fissazione (stabilità e velocità), accomodative, di coordinazione ed integrazione binoculare, percettive e di integrazione sensoriale.

In termini generali, la lettura è il risultato di una serie di processi molto complessi che richiedono il riconoscimento dei segni dell’ortografia, la conoscenza delle regole di conversione dei segni grafici in suoni e la ricostruzione delle stringhe di suoni in parole del lessico (Stella, 2004).

L’abilità di spostare rapidamente gli occhi, raggiungendo con sequenze rapide e precise nuovi punti di fissazione del testo, costituisce uno dei fondamentali presupposti alla lettura. Possedere una visione correttamente sviluppata e ben strutturata è indispensabile per il bambino che inizia, entrando nella scuola primaria, il processo di scolarizzazione e il conseguente apprendimento della letto-scrittura.

Le attività visive principali che il bambino svolge nel corso delle lezioni scolastiche richiedono anzitutto una buona acutezza visiva a distanza, per riconoscere con facilità e correttezza gli oggetti e identificare le parole e i numeri presentati dagli insegnanti alla lavagna. Esigono anche un rapido e preciso movimento degli occhi passando da vicino a lontano e viceversa (divergenza e convergenza). Inoltre, è indispensabile possedere una buona acutezza visiva e un’adeguata capacità accomodativa per la visione prossimale, come il quaderno o il libro.

Le regioni deputate al controllo dei movimenti oculari sono organizzate in modo molto complesso e costituiscono il sistema oculomotore che, per mezzo di 150.000 movimenti al giorno, espleta un’attività continua, frenetica e più intensa di quella cardiaca (Gouras, 1988). Grazie al sistema oculomotore alcune immagini selezionate volontariamente sono mantenute sulla regione foveale. La fusione delle immagini provenienti dai due occhi si attua grazie a una componente motoria, che esprime la capacità di allineare le fovee verso l’oggetto, e una componente sensoriale, che è conseguente all’interpretazione cerebrale delle diversità esistenti tra le due immagini oculari dello stesso oggetto. La fusione comincia a maturare all’età di circa sei mesi ma non è pienamente sviluppata fino ai sei anni (Von Noorden, 1993). Sia il sistema oculomotore sia quello deputato alla fusione possono possedere delle anomalie funzionali neuro-muscolari di diverso grado, congenite o acquisite, tali da compromettere o impedire una normale ed efficiente lettura, scrittura e comprensione del testo.

Per approfondire

Gouras P, Il sistema oculomotore, in Kandel E, Schwartz J, Principi di neuroscienze. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 1988.

Stella G, La dislessia. Il Mulino, Bologna, 2004.

Von Noorden GK, Visione binoculare e motilità oculare. Medical Books, Palermo, 1993.